Lavoro: destinato ai soggetti con epilessia
Con l'introduzione della nuova Legge n. 68/99 per il collocamento delle persone invalide sono cambiate parecchie cose e sono ancora in corso l'emanazione di direttive per la sua completa applicazione. Attendiamo il perfezionamento di questi atti per ridefinire questo tema.
La maggior parte delle persone con epilessia non necessitano di particolari aiuti per diventare economicamente attivi. Qualche volta, tuttavia, l'epilessia causa problemi di una certa entità nel trovare e, successivamente, mantenere il posto di lavoro. Nel nostro Paese, al contrario di altri paesi europei, manca una legislazione sulla epilessia, che aiuti e favorisca l'inserimento sociale e lavorativo, del soggetto con epilessia. In Italia esistono due tipi di collocamento: 1) il collocamento ordinario, con iscrizione della persona in cerca di lavoro presso i Centri per l'Impiego; 2) il collocamento obbligatorio in base alla L. 68/99 (ex L. 482/68) (invalidità civile); Possono iscriversi al collocamento obbligatorio gli invalidi civili con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% (D.L. n. 509/88 art. 7); L'obbligo di assunzione riguarda i datori di lavoro privati, le Amministrazioni, le Aziende e gli Enti Pubblici con più di 35 dipendenti. Il collocamento avviene tramite l'Ufficio Provinciale del Lavoro, Sez. Invalidi Civili. La richiesta d'iscrizione deve essere presentata al citato ufficio dagli interessati.
- epilessia generalizzata con crisi annuali in trattamento 20% fisso
- epilessia generalizzata con crisi mensili in trattamento 46% fisso
- epilessia generalizzata con crisi plurisettimanali/quotidiane 100% fisso
- epilessia localizzata con crisi in trattamento 10% fisso
- epilessia localizzata con crisi mensili in trattamento 41% fisso
- epilessia con crisi plurisettimanali/quotidiane in trattamento da 91 a 100% fisso
Non basta certo il rapporto tra tipo e numero di crisi per definire lo stato invalidante e la possibilità di accesso al collocamento obbligatorio. Risulta evidente nella definizione di questa tabella il mancato coinvolgimento sia dell'Associazione sia della Lega Italiana contro l'Epilessia. Certamente necessita una sua revisione.
Lavoro destinato ai datori di lavoro pubblici e privati
Nella valutazione di un dipendente o in quella di un soggetto in cerca di lavoro, il datore di lavoro deve essere a conoscenza dei punti fondamentali riguardo l'epilessia ed il suo possibile impatto sull'esercizio del lavoro assegnato. I punti principali sono così riassunti:
- le crisi possono assumere diverse forme e molte persone subiscono solamente una crisi in tutta la loro esistenza, in tali situazioni l'epilessia non viene solitamente diagnosticata;
- quando un soggetto è colpito dalla prima crisi, possono aversi effetti negativi in termini di fiducia in sé stesso e la persona necessitare di un supporto psicologico e di un'istruzione riguardo l'epilessia;
- in molti casi le crisi che si verificano con una certa frequenza possono essere completamente controllate attraverso un'appropriata terapia. Questa è comunemente costituita dalla somministrazione di anti-epilettici (regolarmente e spesso per sempre);
- gli anti-epilettici se propriamente prescritti non producono alcun effetto secondario comportante particolari conseguenze sulle prestazioni lavorative;
- solamente in una minoranza di casi potranno presentarsi crisi sul lavoro o avere peggioramenti qualitativi delle prestazioni lavorative dovuti agli anti-epilettici;
- in questi casi la valutazione di un medico esperto in epilessia potrà spesso portare miglioramenti nel controllo delle crisi e ridurre notevolmente questo tipo di problemi;
- malattie, assenze ed incidenti sul lavoro non risultano essere più frequenti in soggetti epilettici che in altri lavoratori;
- i lavoratori affetti da epilessia non necessitano di un particolare tipo di assicurazione.
Epilessia e Lavoro:
destinato alle Organizzazioni Sindacali: adattabilità al tipo di lavoro scelto
La maggior parte dei lavori può venire esercitata anche da soggetti epilettici. Quando una persona affetta da epilessia possiede i giusti requisiti e la necessaria esperienze, l'adattabilità al lavoro dovrebbe normalmente essere scontata. Seguendo le linee indicate di seguito si dovrebbe riuscire ad assicurare che nessuna ingiusta restrizione sia imposta:
- qualora sia richiesto un parere medico circa l'adattabilità di particolari lavori a soggetti epilettici, dovrebbero essere tenute in considerazione le caratteristiche del lavoro ed i fatti conosciuti riguardo la malattia ed il verificarsi delle crisi;
- proibizioni senza valide motivazioni dovrebbero essere evitate;
- per quei lavori in cui è risaputo esservi un rischio elevato a livello fisico per il lavoratore o per terze persone, le organizzazioni competenti dovrebbero essere sentite per riuscire a portare questo rischio potenziale ad un livello accettabile.
Solamente in quelle situazioni nelle quali questo non può essere effettuato, restrizione nell'assunzione possono essere giustificate.
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